Descrizione
Per vincere il che a volte tornata cercò un paese abbandonato, e lontano, lì venne la morte a portare messaggi sul greto d’un rio e pioggia di frassini. La giustizia delle aule degli uomini su un figlio e su una debole madre. Poi due occhi di azzurro mosaico, e un amore materno triste e mortale. “Mi disse: io conto almeno su te. Spense per sempre la mia volontà”.
«La Villa di Padula» è stata scritta dopo una passeggiata tra le case e le strade di un paese pulito e ordinato ma muto, perché i suoi abitanti sono andati via. Un deserto dorato, non c’è un soffio di vita. Anche i frassini perdono i fiori.
All’interno del volume troverete anche il racconto «La casa di montagna».
«La casa di montagna» è nata come racconto orale, favoloso e bizzarro, poi per la richiesta dell’ascoltare si è riempito di peripezie e di dramma. Lo lega alla Villa Giovanna e la rassegnazione al destino quasi sempre crudele, che si esala in quel consummatum est, tutto è finito: l’eterno grido di cristiana accettazione e dell’umana disperazione.